domenica, luglio 30, 2006

Sicurezza Subacquea - (Parte 2)

Nell’ultima parte di questa rubrica abbiamo parlato di utilizzare la propria sensibilità, come primo strumento da leggere per fare immersioni sicure.

Questo è un concetto fondamentale da seguire.

Occorre capire che ogni immersione, può essere diversa da quella precedente. Alcuni giorni, in modo giustificato (oppure no) possiamo essere in condizione di non effettuare in sicurezza un’immersione che normalmente non ci creerebbe problemi particolari.

Dobbiamo avere il coraggio di capirlo e comportarci di conseguenza.



Quindi le nostre sensazioni come primo strumento, ma questo è un concetto sempre valido?

Purtroppo no, alcuni problemi esulano dal campo (diciamo) visivo della nostra sensibilità, in particolare per le immersioni ripetitive e ripetitive in giornate consecutive. Leggendo alcuni dati statistici che vanno per la maggiore, si può leggere che la subacquea è uno sport pericoloso come il bowling, (cosa che io ritengo una stronzata al livello del chilo di pesata ogni dieci del subacqueo), oppure che quando un subacqueo risale con problemi di MDD o EGA senza avere violato le curve di sicurezza ci si trova davanti a casi mistici di PDD ingiustificate.
Bene, io penso che ogni subacqueo sà in cuor suo quando ha superato i suoi limiti ( e non quelli che gli indica il computer) e se i problemi da decompressione possono essere ingiustificati secondo i criteri generali, non lo sono affatto spesso nel caso specifico.
Andando a vedere i casi documentati di MDD, si scopre che spesso nelle vacanze subacquee al quarto o quinto giorno di immersione ripetitiva a giorni consecutivi ci si trova in grave rischio di MDD. Anche se le immersioni non sono state profonde, magari se il Venerdì di una vacanza subaquea si riesce dall’acqua con problemi, si ha il coraggio di parlare di MDD ingiustificata.
In questi casi la nostra sensibilità non ci può essere di aiuto, perché dopo una nottata il nostro cervello è totalmente resettato rispetto all’esperienza subacquea del giorno precedente, il nostro azoto accumulato, però è ancora presente nei tessuti lenti del nostro corpo. In questi casi, ci dovrebbe essere di aiuto il nostro computer, ma spesso non è sufficiente.
Le statistiche indicano che se quest’ultimi possono dare indicazioni valide, nel caso di poche immersioni ripetitive, nel caso di molti giorni di ripetitive, si rischia veramente tanto.
Spaccate quindi la vostra vacanza subacquea, in due parti rinunciando alle immersioni per un giorno, avrete fatto sicuramente un passo sicuro verso la sicurezza.
Attenti anche al No fly time, ma anche qui sappiate che il tempo che vi indica il computer è una scelta di massima e non un dato affidabile. La prima variabile che incide sui voli (che è chiaramente sconosciuta al vostro computer) è il sistema di pressurizzazione dell’aereo che prenderete. Se tutti gli aerei pressurizzano a regime (più o meno alla stessa quota), tra di loro ci sono differenze notevoli di velocità con cui stabilizzano la pressione. Per l’MDD la velocità, cioè i gradienti di pressione, sono ancora più importanti delle pressioni assolute, in quanto favoriscono l’aggregazione di bolle silenti. Quindi se avete fatto molte immersioni, fatevi dare la curva di pressurizzazione dell’aereo che prenderete, oppure (ipotesi più praticabile) considerate veramente il No Fly time come il minimo tempo da attendere e magari aspettate qualche ora in più.
Tutto questo giro di parole per dirvi che nel caso di immersioni ripetitive in giorni consecutivi, non fidatevi della vostra esperienza e del vostro grado di allenamento ed addirittura del vostro computer, ma siate iperprotettivi a prescindere. Sono queste le uniche regole che vi eviteranno con buona probabilità patologie da decompressione.